Dio è amore (Deus caritas est); chi sta nell'amore dimora in Dio e Dio dimora in lui” (1 Gv 4,16). E’ molto difficile trovare testi del genere in altre religioni. E dunque tali espressioni ci mettono di fronte ad un dato davvero peculiare del cristianesimo. Per San Giovanni la Fonte stessa dell’amore è Dio, arrivando, , ad affermare che “Dio è amore” (1 Gv 4,8.16). Giovanni è l'unico autore del Nuovo Testamento a darci quasi una specie di definizione di Dio. Egli dice, ad esempio, che “Dio è Spirito” (Gv 4,24) o che “Dio è luce” (1 Gv 1,5). Qui proclama con folgorante intuizione che “Dio è amore”. Si noti bene: non viene affermato semplicemente che “Dio ama” e tanto meno che “l'amore è Dio”! In altre parole: Giovanni non si limita a descrivere l'agire divino, ma procede fino alle sue radici. Inoltre, non intende attribuire una qualità divina a un amore generico e magari impersonale; non sale dall’amore a Dio, ma si volge direttamente a Dio per definire la sua natura con la dimensione infinita dell'amore. Con ciò Giovanni vuol dire che il costitutivo essenziale di Dio è l’amore e quindi tutta l'attività di Dio nasce dall’amore ed è improntata all'amore: tutto ciò che Dio fa, lo fa per amore e con amore, anche se non sempre possiamo subito capire che questo è amore, il vero amore…………………
“Il nobile amore di Gesù ci spinge a operare
cose grandi e ci incita a desiderare cose sempre più perfette. L'amore vuole
stare in alto e non essere trattenuto da nessuna bassezza. L'amore vuole essere
libero e disgiunto da ogni affetto mondano... l'amore infatti è nato da Dio, e
non può riposare se non in Dio al di là di tutte le cose create. Colui che ama
vola, corre e gioisce, è libero, e non è trattenuto da nulla. Dona tutto per
tutti e ha tutto in ogni cosa, poiché trova riposo nel Solo grande che è sopra
tutte le cose, dal quale scaturisce e proviene ogni bene” (libro III, cap. 5).
Quale miglior commento del “comandamento nuovo”, enunciato da Giovanni?
Preghiamo il Padre di poterlo vivere, anche se sempre in modo imperfetto, così
intensamente da contagiarne quanti incontriamo sul nostro cammino.
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